Senza categoria

“Vado a comprare le sigarette”

Stavano mettendo su casa, lui aveva avuto con facilità un mutuo oneroso perchè dipendente pubblico, la loro vita scorreva in binari assai tranquilli, lievemente tendenti al noioso, ma in fondo come gran parte delle coppie che conoscevano, e anche di quelle che non conoscevano. progenismoLui era bruttino, ma soprattutto non suppliva a tale svantaggio non poi così grave neanche con verve, spirito vitale, interessi, per non parlare di lati oscuri  e, si presume, una vita erotica fra di loro particolarmente vivace. Forse neanche prima che lui la conoscesse, anzi, per la verità non risultava facile immaginarselo impegnato nei piaceri della carne, per se e per la sua compagna, di cui non ce ne devono essere state molte.
donna_managerDi lei per la verità non so proprio nulla, poteva essere una topona da sballo o una donnetta  color grigio topo come quella che popola i librini di Fantozzi e Fracchia.fantozzi_il_ritorno
E neanche se fosse brillante, seduttiva al di la delle attrattive visive, o in corsa per un PhD a Harvard. Magari era semplicemente una donna con i desideri, la vita, i sogni (alcuni nascosti) di tantissime, che si truccava al mattino, andava al lavoro, e al bar dove faceva la pausa pranzo aveva qualche corteggiatore che la faceva sentire donna, senza che le cose andassero oltre qualche sorriso e chiacchiera piacevole.

Lei ha però una mia sconfinata simpatia. Un giorno uscì di casa , quella del mutuo, e che avrebbe dovuto confluire nella comunanza dei beni dopo il matrimonio, previsto a tempi non lunghissimi. Lo salutò e scomparve. Non so se disse la fatidica frase “vado a comprare le sigarette”, non so neanche se fumasse, ma la sera non rientrò a casa, e neanche i giorni successivi, o settimane, o mesi. Sparita nel nulla. Non le era successo niente, non era stata vittima di un incidente mortale mentre traversava la strada, o sul lavoro, e neanche rapita a scopo di libidine o altro ancora.

Semplicemente aveva deciso che quella vita grigia, con quell’uomo noioso, in una casa col mutuo, magari figli da crescere, mandare a scuola, assistere alle loro smanie adolescenziali, non era quello che voleva. Ci aveva provato, forse creduto, poi basta. Un taglio netto e via. Sparita.

O forse era fuggita con il corteggiatore della pausa pranzo, da me presuntuosamente considerato innocuo. O che magari, di fondo, lo era davvero poco pericoloso, ma almeno non la considerava un essere neutro, asessuato, la faceva sentire donna, le comunicava calore, apprezzamento per piccole cose. Oppure, chissà, da mesi avevano un’ orrida relazione di sesso sconvolgente, lui (o lei) lo/la trascinava nel ripostiglio delle scope (nomen est omen) dove consumavano rapporti furtivi ma eccitanti, che a lei donavano orgasmi mai conosciuti prima in tale intensità. E a lui fantasie che coltivava poi a casa, dopo il rientro dal lavoro. Le ipotesi potrebbe continuare, sboccando in un soft porno, ma per questo genere di racconti (basati sulla realtà e non su ipotesi e invenzioni) scrivo altrove. Scrivo su di me e su chi mi ha allietato periodi brevi e lunghi della vita. A volte anche con qualche punta di malinconia, ma mai con la sensazione di aver annoiato chi mi stava vicino, o  il contrario. Questi miei scritti, insieme a quelli di altri autori, usciranno, con pseudonimi, e chi ne è stata protagonista, o pochi altri, capiranno.

Ma tornando alla nostra signora che uscì “per compare le sigarette”, no, in realtà credo che le cose siano state molto più banali. Lei non ne poteva più e ha trovato il coraggio di scomparire, non in modo tragico, forse un po’ malinconico, ma con la speranza di una “vita migliore”. Soprattutto per le emozioni, che invece si sarebbero definitivamente mummificate se non si fosse data alla fuga.

Sto dalla tua, donna “rovina famiglie”, che hai seguito i tuoi sogni, e spero non si siano rovinati anche quelli.

Naturalmente la cerchia degli amici del poveretto, con cui giocava regolarmente a bocce ed altre entusiasmanti attività, lanciò anatemi su “quella puttana”, “che troia, ma come ha potuto”,  “chissà cosa nascondeva” ecc ecc. No cari miei, provate a pensare se la “zoccola” non se ne fosse andata, che vita miserabile avrebbe avuto. Anni dopo ci furono anche conferme indirette. L’ometto aveva intessuto una nuova relazione con una signora non più giovanissima, non bellissima, ma piacente e viva, per poi scoprire che lei, in parallelo, aveva anche una storia con un uomo sposato, con figli e nipoti, che (lei) si gestiva in autonomia, e che non aveva nessuna intenzione di chiudere.

Si prospettano varie ipotesi: forse lui come una calamita, attirava donne profondamente immorali, che lo sfruttavano, chissà poi come, ma la davano altrove; oppure che sono tutte così, e si tratta soltanto di riuscire a trovare il modo di impedire ad esse di dare sfogo alla loro natura malvagia e, appunto, da zoccole; o forse non scoprirlo, magari facendo finta di non vedere (mi ricorda qualcosa).

Oppure sono tutte cazzate, e le cose stanno diversamente. Ai posteri l’ardua sentenza.


Da Divorzio all’italiana: “bottanaaaaaaa!!”

e “Sedotta e abbandonata”, con Stefania Sandrelli

ma anche la moglie di Fantozzi …