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Blocco dello scrittore, grafica nuova, Caraibi

Ho il famigerato “blocco dello scrittore”. Pare non sia raro presso i  grandi della penna, solitamente piuttosto travagliati e di animo irrequieto. Ovviamente non sono affatto un “grande”, nonostante la mia notoria presunzione, ma quanto a spirito travagliato e irrequieto non mi faccio mancare nulla, competo ottimamente con i premi Nobel per la Letteratura (compreso Bob Dylan, recentissimo) .

inge-feltrinelli-con-hemingway-a-cuba-1953Hemingway, per esempio, forse per superare uno di questi blocchi creativi,  si scaraventò a Cuba, allora colonia americana di piaceri della carne, e pare cercasse ispirazione nella bottiglia (non fa per me, c’è di meglio), nelle bellezze color cioccolata e  dame occidentali (già mi sentirei più a mio agio) e altri sballi, scorribande, vita sregolata. O forse la memoria è fallace, in ogni caso mi ritrovo bene nell’idea di tagliare tutti i ponti alle spalle e andare in un luogo dove finirmi (in tutti i sensi), con la piena consapevolezza che non ci sarà un ritorno, un’altro giro di boa, una redenzione da una fase che naviga senza meta e senza porto di attracco, in mezzo ai tutti i godimenti possibili. I Caraibi sarebbero effettivamente adatti. E’ un pensiero ricorrente questo, in vari momenti della mia vita, niente affatto teorico e puramente speculativo, e sicuramente migliore di altri stati d’animo più tenebrosi, anche se un po’ “radicale”. Una prospettiva che mi fa sentire meno i morsi del dolore e gli abissi del momento. Finora non l’ho fatto, ma chissà.

Tutto questo gran blateramento per dirvi che, senza le energie necessarie per metter mano a nuovi scritti, neanche a quelli che ho già in bozza, non visibili ai lettori, ho apportato alcune modifiche all’ aspetto grafico del mio blog.

Magari ditemi, nei commenti qui o su Facebook, a cena da me o invitandomi ad una notte di bagordi, o con una banale telefonata. Un grazie ad un’amica di Facebook, che non conosco di persona ma ci scambio con piacere post e contro-post: mi ha fatto notare che gli articoli visualizzati solo nelle prime righe, mancavano del pulsante “leggi tutto” ( o “continue reading”). Ora c’è.


La colonna sonora,  tratta dal cult movie “Easy rider”, anch’ esso di spirito vicino a come mi sento di questi tempi. Sono gli “Steppenwolf”, una (anche mia) pietra miliare musicale, con il nome ripreso dal celebre romanzo di Hermann Hesse (“Il lupo della steppa”), altro frammento della mia vita, e oggi a me di nuovo molto vicino.