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Italietta: fedeli fino all’ultimo?

Già tempo fa avevo scritto del mio essere qui, nell’italietta, e non altrove nel mondo. Lo spunto erano parole futili provenienti da un burocrata comunale impegnata (con successo) insieme a suoi simili nell’im-mobilità fiorentina; fin troppo facile il disprezzo per l’operato di questi personaggi, e le considerazioni sull’italietta che sprofonda. flyngdutchmanPersonaggi, nel loro piccolo (mooolto piccolo) complici attivi del naufragio, in perfetta sintonia di basso rango con i grandi banditi che siedono sulla tolda della nave che si inabissa, incuranti delle sorti di equipaggio e passeggeri.

Di recente mi sono ritrovato il tema riproposto da una persona che apprezzo, non classificabile fra le categorie di cui mi faccio beffe o considero merde umane (i voltagabbana, i cortigiani, i pantofolai, i miserabili esistenziali ecc). Dunque mi faccio delle domande e cerco delle risposte a quello che mi dice:

“Mamma mia che livore”,  “lasciare il tuo paese possa risolverà i tuoi problemi” “(…) sul mio paese non ci sputo sopra e sono contento di viverci”

Comincio dall’ultima.

Questa fedeltà all’italietta mi stupisce. O meglio, mi è comprensibile per gli scemi che ritengono sia il solo mondo possibile, o per i biechi figuri per cui va bene così: non sopravviverebbero, o dovrebbero adattarsi fortemente (cosa di cui hanno terrore), in un paese simile a tutti gli altri in Europa, da cui quasi solo “noi” siamo distanti anni luce. Anche paesi arrivati decenni dopo, per traversie storiche e politiche, hanno cercato di adeguarsi, e in gran parte ci sono riusciti.

Motivi di orgoglio? In cosa l’italietta di oggi sarebbe al top europeo  o mondiale? In cosa anche solo vagamente all’altezza? Quali avremmo, che non siano l’enorme patrimonio storico, architettonico, archeologico o naturale? Non sono merito nostro (e tanto meno dei banditi che ci governano adesso o da decenni), e ci stiamo anche impegnando fortemente per distruggere quello che resta.

Nonostante che sia avanti anni luce rispetto a noi,  il resto d’Europa (ci ho passato mezza vita adulta) non è il paradiso, e non è tutto oro quel che luccica, ma affronta i problemi del mondo, del pianeta, che non sono pinzillacchere. L’italietta no, sono troppo impegnativi per il paese e per i suoi ammiragli da quattro soldi. Ma soprattutto è troppo occupata con i suoi, di problemi, che stanno molto più in basso. Cerca di cambiare la lampadina bruciata, mentre fuori incombe uno tsunami di venti metri.

Speranze: quali forze, energie, spinte, ci sono per uscire dallo stallo che scivola sempre più verso il baratro? Io non ne vedo. Anzi, le occasioni che ci sono state negli ultimi 20 anni (da “Mani Pulite” in poi), sono state sprecate, buttate via, mettendoci nelle mani di sempre nuovi truffatori e incantatori di serpenti: prima il puttaniere Berlusconi, finto “liberale” per salvarsi dalle manette, poi il megalomane Renzi, rottamatore e innovatore fasullo, dedito a favole, abbagli, frasi roboanti e battute da bar di periferia, e ai giochi delle tre carte per nascondere la drammatica realtà.

Quindi lasciare il paese, come stanno facendo fitte schiere di giovani, the  best minds della non mia generazione, risolve eccome. Vuol dire non affondare con la barca. Per me significherebbe farlo per la seconda volta, con un senso di sconfitta che mi brucia, pur avendo molte più possibilità di tanti altri, in un certo senso la strada spianata e i mezzi (fra cui una manciata di lingue e un cosmopolitismo non perduto, di grande aiuto).

E veniamo all’altro aspetto, quello delle persone che ci circondano. Le merde umane di cui parlo si troverebbero anche in Nuova Zelanda o nelle isole Faroer, e costituiscono un male risolvibile: tenerli più alla larga possibile, per non essere ammorbati da loro, nel quotidiano. Può essere doloroso, quando per es. si scopre di che gente si trattasse dopo esserci stati gomito a gomito (o in rapporti ancora più stretti) ma le loro possibilità individuali di rovinarti la vita non sono illimitate, soprattutto dal momento in cui si rende conto con chi si ha a che fare.


Ho scritto in tema anche altri pezzi:  I mostri, esseri crudeli e repellenti,  Rivoluzionari da operettaE la politica? E il mondo?, Cortigiani vil razza dannata!!,  Poverini, come soffronoPerchè sono qui, e non in altre parti di mondo,  DirezZione Im-Mobilità: la ZTL più grande d’Europa, L’etica protestante e … l’itali-etta, Clima e cazzateLa trippa patrimonio Unn’escoLe monetineAncora DirezZione Im-MobilitàFirenze Bocce: associazionismo ed erotismo, finto e vero …, Godi Fiorenza ,  Monicelli e il suo congedo dalla vita, Roma, giri di boa multipliLe ruote di un camionNon ho più nulla da rivendicareLucifero, Milton, eroi di gioventù …Il mio Ulisse – buona lettura!


Colonna sonora in tema, in abbondanza, cominciando con Verdi e continuando con Wagner, con le sue sonorità pompose, molto adatte a chi crede di essere il centro del mondo ed è invece un angoletto sperduto.

 

 

 

 

8 pensieri riguardo “Italietta: fedeli fino all’ultimo?

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